ANDREA PALLADIO (PD 1508 - VI 1580)
Andrea di Pietro, detto il "Palladio", nasce a Padova il 30 novembre del 1508 da una famiglia di umili condizioni: è figlio del mugnaio Pietro della Gondola e di Marta detta la "Zota" (zoppa). All′età di soli 13 anni egli compie le sue prime esperienze artistiche come scalpellino presso la bottega dello scultore padovano Bartolomeo Cavazza da Sossano. Trasferitosi a Vicenza nel 1524 lavora ancora come apprendista presso i maestri "lapicidi" Giovanni da Porlezza e Girolamo Pittoni da Lumignano. Nel 1538 avviene l′incontro che cambierà la sua vita: conosce il nobile letterato Giangiorgio Trissino. L′umanista vicentino diverrà il maggiore sostenitore e mecenate del giovane architetto Andrea, che d′ora in poi verrà soprannominato Palladio: un elegante appellativo tratto dalla mitologia greca. I primi progetti per Vicenza sono i palazzi: Thiene, Porto e Chiericati. La città cambia il suo antico aspetto gotico per diventare uno dei centri più importanti dell′architettura Rinascimentale. Ma sarà il progetto per la ricostruzione delle Logge della Basilica il lavoro più significativo. Per questa impresa sono chiamati a consulto i più importanti architetti del tempo: Giulio Romano, Jacopo Sansovino, il Sanmicheli, ma il Consiglio Cittadino sceglie il disegno palladiano (1549). La direzione dei lavori durerà per tutta la vita e la costruzione verrà completata solo dopo la morte del Palladio. Intorno agli anni ′50 inizia la straordinaria stagione delle Ville di impronta classica, le più famose sono: villa Pisani a Bagnolo (1542), villa Poiana (1549), villa Pisani a Montagnana (1554), villa Cornaro a Piombino Dese (1556), villa Badoer a Fratta Polesine (1557), villa Almerico-Capra detta "la Rotonda" a Vicenza (1556), villa Emo a Fanzolo (1558), villa Foscari detta la "Malcontenta" a Mira (1564) e villa Barbaro a Maser (1563), magnificamente affrescata dal pittore Veronese. Raggiunta la piena maturità artistica, per il Palladio arrivano i primi riconoscimenti pubblici: nel 1556 è tra i 21 soci fondatori dell′Accademia Olimpica di Vicenza. Nel 1570 viene chiamato a Venezia a sostituire il Sansovino nella carica di Proto dell′Architettura della Serenissima. È il periodo dei progetti di genere sacro: la facciata di San Francesco della Vigna, la chiesa di San Giorgio Maggiore e il Redentore alla Giudecca. Sempre nel 1570 inoltre pubblica a sue spese il trattato "I Quattro Libri dell′Architettura", dove raccoglie le sue conoscenze teoriche e gran parte dei progetti realizzati. Nel 1575 torna a Vicenza, ormai anziano da i disegni per il Teatro Olimpico, ultimo suo capolavoro. L′opera diverrà uno dei primi teatri "stabili" d′Europa e uno dei più conosciuti al mondo. La sua opera architettonica si diffuse in Italia, nei paesi anglosassoni e negli Stati Uniti, dove numerose sono le architetture progettate secondo lo stile Palladiano.